Età
Metà del Trecento
Progettisti
Alfredo Barbacci, Laura Baldini, Fulvia Zeuli, Cristina Valenti, Leonardo Paolini.
Palazzo Davanzati, situato in via Porta Rossa, si affaccia anche sull’omonima Piazza Davanzati; fu costruito verso la metà del Trecento dalla famiglia Davizzi; nel 1516 passò alla famiglia Bartolini e da questi fu venduto nel 1578 a Bernardo Davanzati, famoso storico e letterato, la cui famiglia si estinse nel 1838. Il palazzo godette di un certo splendore alla fine del Settecento quando ospitò l’Accademia degli Armonici, alla quale parteciparono compositori come Luigi Cherubini e Pietro Nardini. Quando l’ultimo esponente della famiglia Davanzati, Carlo, si suicidò nel 1838, l’immobile fu suddiviso in più quartieri e soffrì, oltre a svariate manomissioni, di un progressivo abbandono, fatta eccezione per alcuni interventi di restauro promossi attorno al 1884 dalla proprietà Orfei. Nel 1904 l’immobile, scampato alle demolizioni ottocentesche, fu acquistato dall’antiquario Elia Volpi che lo restaurò, esaltando le caratteristiche della residenza trecentesca e arredandolo in modo da costituire da essere adatto all’esposizione delle molte opere d’arte raccolte. Nel 1910 Volpi ne fece la sede della sua galleria antiquaria e lo aprì al pubblico per la prima volta come museo privato “della Casa Fiorentina antica”. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, il palazzo, oramai di proprietà di un gruppo antiquario londinese, fu requisito, dato in gestione alla banca Monte dei Paschi e adibito a uffici. Alla fine della guerra, il palazzo fu acquistato dallo Stato che lo destinò a ospitare il Museo dell’Antica Casa Fiorentina, inaugurato nel 1956. A causa di gravi dissesti della struttura, il museo venne chiuso nel 1995 e l’edificio sottoposto ad un complesso intervento di restauro. Il palazzo si presenta alto e stretto; il pianoterreno è caratterizzato dal bugnato in arenaria e da tre grandi aperture, mentre i tre piani superiori presentano cinque assi di finestre centinate sottolineate da cornici marcapiano. Infine, in alto si può osservare la loggia del Cinquecento coperta da un tetto molto sporgente. Al centro della facciata è posto un grande scudo con arme della famiglia dei Davanzati. Sulla facciata sono presenti anche numerosi erri (decorazioni a forma di erre) e altre strutture di ferro probabilmente neo-medievali, che in origine avevano varie funzioni strutturali e decorative. Nonostante i numerosi rimaneggiamenti, il palazzo rappresenta un ottimo esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento.
La facciata del palazzo è in arenaria Pietraforte, lo stemma della famiglia Davanzati e le colonne della loggia sono in Arenaria Pietra Serena, le finiture del terzo piano del palazzo e della loggia sono ad Intonaco.