Età
secoli XIII-XV
Progettisti
Fra' Sisto da Firenze, fra' Ristoro da Campi, fra' Jacopo Passavanti, fra' Jacopo Talenti, Leon Battista Alberti
La Basilica di Santa Maria Novella, nell’omonima piazza, rappresenta un importante centro religioso e culturale domenicano. Nel 1242 la comunità domenicana iniziò i lavori per un nuovo e più ampio edificio, sopra la piccola chiesa di Santa Maria delle Vigne. Il progetto è attribuito, secondo fonti controverse, a due frati domenicani, fra’ Sisto da Firenze e fra’ Ristoro da Campi; all’edificazione probabilmente partecipò anche fra’ Jacopo Passavanti, mentre il campanile e buona parte del convento si devono all’intervento immediatamente successivo di fra’ Jacopo Talenti. I lavori terminarono a metà del Trecento, mentre la consacrazione avvenne nel 1420. La facciata, tipicamente rinascimentale principalmente in Marmo Apuano bianco e Serpentinite, era inizialmente di dimensioni ridotte rispetto a quella attuale; essa fu iniziata già alla fine del XIII secolo, e, nel corso del Trecento, furono aggiunti gli avelli mortuari, le porte laterali gotiche, l’ornamentazione a riquadri e archetti ciechi a tutto sesto fino al primo cornicione e il rosone. Su progetto di Leon Battista Alberti (sotto il patrocinio di Giovanni Rucellai) la facciata fu terminata alla fine del XV secolo. Alberti fece rivestire la parte restante, armonizzandola con la parte già esistente, tramite l’uso della tarsia marmorea. La posizione delle tarsie non è casuale ma posta in una successione che suggerisce il movimento; ciò perché Alberti riprende il concetto aristotelico che la natura è movimento e l’ arte, dovendo seguire la natura, deve imparare a rappresentarne il moto. La parte inferiore della facciata non venne modificata ma venne solo aggiunto il portale, ispirato a quello del Pantheon, incorniciato da colonne-pilastro, che si ritrovano anche lateralmente. La facciata di questa basilica è l’unica a Firenze ad essere interamente compiuta già nella seconda metà del Quattrocento (fatta eccezione per la vela destra che fu rivestita solo nel 1920). Le lunette sopra le porte furono dipinte da Ulisse Ciocchi tra il 1616 e il 1618. Sulla facciata sono visibili anche delle strumentazioni scientifiche aggiunte nel 1572-1574: a sinistra un’armilla equinoziale in bronzo, a destra un quadrante astronomico in marmo con gnomone, di frà Ignazio Danti da Perugia.
Nella facciata il rivestimento degli avelli è in Marmo bianco della Montagnola Senese; gli stipiti delle porte laterali sono in Gabbro; le specchiature sono in Marmo Apuano bianco; le decorazioni sono in Serpentinite e Calcare Marnoso Rosso; le colonne-pilastro ai lati della porta centrale e alle estremità laterali sono in Serpentinite; nella parte sommitale c’è un rivestimento in Calcare Alberese; la base della facciata è in Arenaria Pietraforte. Il campanile, le parti laterali e il retro sono in Arenaria Pietraforte. Le lunette sopra le porte sono affrescate.