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Palazzo Grifoni

Palazzo Budini Gattai
La facciata di Palazzo Grifoni-Budini Gattai sul lato di Via de’ Servi.

Età

secolo XVI

Progettisti

Giuliano di Baccio d'Agnolo (conosciuto come Giuliano Baglioni), Bartolomeo Ammannati, Bernardo Buontalenti, Giuseppe Boccini

Palazzo Grifoni detto anche Budini Gattai, si trova all’angolo tra Piazza Santissima Annunziata e Via de’ Servi. Sorge sui resti di antiche case appartenute alla famiglia Ricci e acquistate poi dai Grifoni, nel 1549. La storia della sua costruzione, molto complessa, chiama in causa varie personalità quali Giuliano di Baccio d’Agnolo a cui viene attribuito il progetto iniziale. La costruzione del palazzo ebbe inizio nel 1557 col piano terreno, ma la maggior parte delle sue strutture vennero realizzate tra il 1563 e il 1574 da Bartolomeo Ammannati, su commissione di Ugolino Grifoni, segretario del granduca Cosimo I de’ Medici. Nel 1563 l’Ammannati fu incaricato della trasformazione e prosecuzione dell’opera e certamente realizzò il piano terreno e tutta la facciata verso la piazza, oltre il cortile. A Bartolomeo Buontalenti si fa risalire la continuazione dell’opera, sulla base del progetto dell’Ammannati. Alla parte scultorea interna probabilmente partecipò anche il Giambologna. Il palazzo nacque a due piani, il terzo fu aggiunto fra il XVII e il XVIII secolo. Tra il 1710 e il 1772 sono documentati interventi di rinnovamento e ampliamento della proprietà, che videro, tra l’altro, il completamento della facciata sulla piazza (prima interrotta al secondo asse del secondo piano) e la decorazione pittorica della cappella (1740 ca.) affidata a Giovanni Domenico Ferretti. La fabbrica, passata nell’anno 1800 dai Grifoni ai Riccardi, pervenne nel 1847 ai Mannelli, dai quali passò agli Antinori e, nel 1889 agli imprenditori Budini Gattai. Questi ultimi promossero un rinnovamento del palazzo diretto dall’architetto Giuseppe Boccini (1890-1892), durante il quale venne ripristinata la panca di via e vennero rifatte in gran parte anche le strutture in pietra e lo stemma dei Grifoni. La facciata si presenta organizzata su tre piani, serrati fra robuste bugnature angolari e suddivisi da ornati e fregi marcapiano, decorati con triglifi e metope con bucrani e pàtere. Particolare e decisamente inconsueto per Firenze è il rivestimento delle facciate con cortine di mattoni a vista, elemento di derivazione romana da mettere in relazione con il soggiorno dell’Ammannati a Roma; infatti, proprio nella fase costruttiva seguita dall’architetto, furono utilizzate losanghe e altri motivi ottenuti con lo slittamento dei giunti o con l’uso di mattoni rossi alternati a mattoni color ocra (poi alterati e resi poco leggibili per le reintegrazioni ottocentesche). Da segnalare, inoltre, il ricco cornicione terminale a mensole con un bel fregio, e le ugualmente belle finestre a timpano e piattabanda. Il portale ad arco dalla parte di Via de’ Servi è incorniciato da una raggiera, oltre la quale è presente un’alta fascia con decorazioni encomiastiche con i simboli di Cosimo I (il capricorno, la tartaruga con la vela); sopra questa fascia si apre una finestra a serliana, con colonne ioniche scanalate, sovrastata dallo stemma della famiglia Grifoni. La facciata sulla piazza, dotata nel progetto originario di un portale poi non realizzato (di cui rimane l’incorniciatura), ripropone al primo piano il tema della serliana. Sempre da questo lato si segnala uno scudo con l’arme dei Mannelli (di rosso, a tre spade basse d’argento poste in banda e ordinate in sbarra) e uno scudo con le insegne del convento della Santissima Annunziata. Dopo essere stato sede della Giunta provinciale e della Presidenza della Regione Toscana, dal marzo 2010 il palazzo ospita negli ambienti del piano nobile la fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Il palazzo appare nell’elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Il rivestimento della Facciata è in Laterizi (Ceramica) di colore rosso e ocra; i cornicioni terminali, i marcapiani, le bugnature angolari, le finestre (inginocchiate, a timpano e piattabanda), i portali ad arco incorniciati da raggiera, sono in Arenaria Pietra Serena (varietà Pietra Bigia). Molti ornati e fregi marcapiano decorati, come anche la panca di via, sono in pietra artificiale (Malta).

Dettaglio della raggiera posta sopra il portale di Via d’ Servi, e alta fascia con decorazioni encomiastiche con i simboli di Cosimo I (il capricorno, la tartaruga con la vela).
Particolare del ricco cornicione terminale, con mensole e fregi.