Età
secoli XVI-XVII fino a secolo XX
Progettisti
Bartolomeo Ammannati, Raffaello e Giovanni Maria Carli
I due obelischi si trovano nel giardino di Piazza Santa Maria Novella; originariamente essi erano in legno ed erano stati collocati provvisoriamente nel giardino nel 1563 come mete per il Palio de’ Cocchi, che si correva in Piazza Santa Maria Novella alla vigilia di San Giovanni, cioè il 23 di giugno. Vista l’importanza della competizione nell’ambito delle feste cittadine, venne deciso di costruirli in un materiale più resistente. Questo comportò che intorno al 1570, sotto la supervisione di Bartolomeo Ammannati, furono cavati due monumentali blocchi, che furono poi trasportati e lavorati da Raffaello e Giovanni Maria Carli (1572), dalle cave di Breccia di Seravezza delle Alpi Apuane. Gli obelischi vennero messi in opera solo nel 1608 in occasione del matrimonio tra il granduca Cosimo II con Margherita d’Austria, presentano come sostegno, a elevarli ulteriormente sul basamento in pietra, quattro tartarughe in Bronzo tradizionalmente riferite al Giambologna o alla sua bottega. Alla fine del Settecento le strutture furono oggetto di un intervento che vide la sostituzione delle basi, rinnovate e alzate di circa un metro con l’uso di Arenaria Pietra Serena e provviste di specchiature in Breccia di Seravezza (1791). Sempre alla fine del Settecento furono arricchiti dai gigli in Bronzo posti sulle sommità. Gli obelischi furono nuovamente oggetto di un intervento di restauro nel 1889-1890. Le specchiature attuali in Marmo Rosso Levanto in sostituzione della Breccia settecentesca sono degli anni sessanta del Novecento.
Gli obelischi sono realizzati in Breccia di Seravezza; le tartarughe poste tra la la base e il fusto degli obelischi e i gigli sommitali sono in Bronzo; la base è in Arenaria Pietra Serena con pannelli decorativi in Marmo Rosso Levanto.