Età
secoli XV-XVI
Progettisti
Giuliano da Maiano, Baccio D'Agnolo.
Palazzo Antinori, nell’omonima piazza, rappresenta un tipico esempio di abitazione quattrocentesca fiorentina. Le fonti storiche fanno risalire la costruzione dell’edifico, probabilmente su progetto di Giuliano da Maiano, agli anni tra il 1461-63 e il 1469-1472. Il palazzo fu costruito per Giovanni Boni; la famiglia Boni poi vendette la proprietà che fu acquistata nel luglio 1475 da Lorenzo il Magnifico e subito dopo fu rivenduta a Carlo d’Ugolino Martelli. Da questi, nel 1506, la proprietà passò agli Antinori, famiglia che dopo lunghe vicende, ancora oggi lo possiede. Nel secondo decennio del Cinquecento gli Antinori promossero i lavori al giardino e alla facciata posteriore del palazzo, attribuita a Baccio d’Agnolo (probabilmente i lavori si conclusero più tardi tra il 1584-1591), portando a compimento la fabbrica. Nel corso dei secoli il palazzo è passato per varie proprietà ed ha subìto varie modifiche e restauri: nel Settecento fu arricchito con scuderie e rimesse dal lato di Via delle Belle Donne; nel Novecento l’edificio fu oggetto di un importante intervento di restauro che portò alla riapertura sul fronte delle finestre tamponate nel Settecento e al recupero del cortile. Ulteriori interventi furono effettuati nel Novecento con il restauro della facciata esterna e dei prospetti interni.
La famiglia Antinori, famosa per la produzione di vini, dal 1957 è tornata proprietaria del palazzo; la vendita del vino è ancora testimoniata da una piccola finestrella aperta sul Vicolo del Trebbio: da questa venivano vendute le bottiglie, come specifica ancora la scritta “Vino” sulla cornice.
Il palazzo presenta una facciata a bugne lisce spartita da eleganti cornicioni in due piani di finestre centinate, coperte da una gronda con forte aggetto; al centro si trova uno scudo in pietra con l’arme degli Antinori. Entrando si accede a un elegante cortile, porticato su tre lati, con volte a crociera e arcate a tutto sesto che poggiano su colonne in Arenaria Pietra Serena con capitelli compositi, e con loggiato al secondo piano; interessante è il pozzo in Arenaria Pietra Serena che si trova nel cortile, indispensabile per l’approvvigionamento privato di acqua dei residenti del palazzo. Nel giardino il ninfeo con una statua di Venere è del periodo settecentesco.
La facciata è interamente realizzata in bugne lisce di Arenaria Pietraforte. Lo stemma è in Arenaria Pietra Serena. Il cortile ha un porticato con colonne e un pozzo in Arenaria Pietra Serena. La statua di Venere nel giardino è in Marmo.